domenica 15 aprile 2012

Il passato è passato!

E a volte ce ne dimentichiamo!
Siamo come perseguitati dalle statistiche in tutti i campi della nostra vita!
Se, per esempio gestiamo un'attività commerciale confrontiamo sempre le statistiche del mese precedente, le statistiche dell'anno precedente e via dicendo.
Se decidiamo dove andare in ferie, ci ricordiamo di quanto giorni di ferie abbiamo fatto lo scorso anno e dove siamo andati.
Persino io guardo le statistiche del mio blog, so che è di successo, ma a volte sembra che le statistiche mi diano una certezza in più.
Questa mattina stavo seguendo il Gran Premio di Formula1 e sono stata travolta da una quantità infinita di dati, statistiche, come se i cronisti non avessero altri argomenti!
Se per esempio vince un pilota svedese, cominciano a dire, ad esempio, che sono 70 anni che non vince un pilota svedere, scusate, ma cosa c'entra?
Oggi ha vinto Niko Rosberg, figlio di Keke Rosberg campione del mondo di Formula1 nel 1982, vi lascio immaginare i confronti, i commenti: hanno persino mandato in onda i filmati  del padre, come se si potesse fare un confronto a così tanti anni di differenza, come se non fossero persone diverse.


Nella nostra vita quotidiana il passato ci aiuta ad avere delle certezze: è il nostro punto di partenza.
La domanda è questa: volete cambiare radicalmente la vostra vita o migliorarla solo un po'? Perché è questo che fà la differenza!
Se volete migliorarla solo un po' utilizzate pure il passato e crogiolatevi nelle statistiche e, quindi, rimanete nella vostra zona di comfort.

Se volete cambiarla allora il passato... è passato!
Come potete pensare di guadagnare 100 se l'anno passato avete guadagnato 10? Cosa vi dirà la vostra mente? Probabilmente che non è possibile a meno di non avere molta fortuna!
Come potete pensare di comprare un terreno e costruire una casa tutta vostra, se finora avete vissuto in affitto?
Tutte queste cose ci sembrano impossibili perché il passato ci parla.
E se noi lo mettessimo a tacere? Certo, è un po' come fare un salto nel buio, ma se sappiamo esattamente dove vogliamo andare, senza indugi, con tenacia... arriveremo alla meta! Noi possiamo gestire solo l'attimo presente, e se momento per momento camminiamo verso la meta, ci arriveremo!


Decidiamo di dipingere un quadro: adesso non c'è.
Poi prendiamo in mano tele e colori e iniziamo con una prima pennellata: non si capisce ancora il soggetto del dipinto, ma noi, nella nostra mente, abbiamo già la visione del quadro nella sua interezza, sappiamo esattamente come sarà il risultato finale.
Un quadro è composto da tante pennellate che via via creano un tutto, per cui anche le nostre azioni quotidiane possono sembrare piccole, ma se le compiamo seguendo la nostra visione, allora possiamo creare qualcosa di veramente grande!

Senza indugi, dritti verso la meta!
Buon viaggio!